Trofie speck e noci al forno, piatto rustico ma ricco di sapore.
Le trofie o trofiette sono un tipo di pasta di forma allungata e sottile.
È da notare che in lingua ligure il termine trofie indica gli “gnocchi” e trofietta indica uno “gnocchetto”, una pasta di farina e patate, di forma e consistenza al palato sostanzialmente diverse.
Le truffiette di Carloforte sono tipiche anche dell’arcipelago del Sulcis in Sardegna (tradizione gastronomica genovese della cucina tabarchina).
La forma della pasta è data dal peculiare carattere arricciato a forma di truciolo da falegname, chiamato risso da banché.
La forma e la grandezza, piuttosto ridotta, di una trofia sono fattori importanti per le sue qualità organolettiche.
Le Trofie hanno una forma inconfondibile, quella che viene chiamata localmente “intursoeia” è il caratteristico attorcigliamento della parte centrale che termina con due appendici affusolate, la forma può essere paragonata a quella della spirale del cavatappi.
Nel 2019 le Trofie di Sori hanno ottenuto la De.Co in quanto prodotto strettamente legato al territorio e alla comunità, con lo scopo di preservarne la tecnica ma soprattutto la rilevanza storica e culturale che questo formato porta con sé.
Trofie speck e noci
Lo speck è comunemente associato alla cultura montana tipicamente settentrionale, eppure in Puglia ha avuto modo di affermarsi una vera e propria cultura al riguardo, in particolar modo grazie alla centenaria tradizione regionale legata ai salumi, spesso protagonisti di un gran numero di produzioni locali.
I sapori prelibati e gustosi sono sempre in primo piano in tutta la regione, ed è in particolare nell’entroterra, dal Tavoliere alla Valle d’Itria, che i salumi più gustosi sono prodotti con passione e sperimentando sempre novità assolute.
Anche la frutta secca, come noci e pistacchi in particolare, è particolarmente coltivata nella provincia di Taranto, esportata in tutta Italia per la sua qualità unica.
Unendo queste due pietanze è facile giungere alle gustosissime trofie al forno con speck e noci.
Semplici da preparare, ottime in ogni circostanza, le trofie al forno speck e noci rappresentano un primo veloce e appetitoso, possibile da assaporare anche il giorno dopo la loro preparazione.
INGREDIENTI PER LA RICETTA
500 g di trofie
150 g di speck a cubetti
12 noci
500 ml di besciamella
125 g di provola affumicata
30 g di burro
Olio extravergine d’oliva q. b.
Sale q. b.
Pepe q. b.
TROFIE SPECK E NOCI AL FORNO: PREPARAZIONE
Per delle perfette trofie al forno speck e noci portate a bollore una pentola d’acqua salata e cuocete le trofie scolandole quando saranno ancora al dente.
In una casseruola, separatamente, versate prima un filo d’olio poi aggiungete lo speck a dadini e i pezzi di noce tritati grossolanamente e lasciate rosolare.
Tagliate a cubetti anche la provola affumicata e aggiungetela alla casseruola insieme alle trofie, mescolando con cura.
Tenete da parte un quarto della besciamella e versate il restante sulle trofie, procedendo ad amalgamare con cura il tutto.
Versate tutto il contenuto della casseruola in una pirofila da forno, versandovi sopra la besciamella rimasta e spezzandovi su il burro così da evitare che la pasta si compatti troppo.
Fate cuocere in forno per 20 minuti circa a 180° C, poi lasciate raffreddare leggermente prima di servire.
Curiosità sulle Trofie
Esiste un tipo di trofie impastato con farina di castagne che prende il nome di trofie “bastarde”, il cui gusto è più dolce delle trofie normali o bianche.
Si possono anche mischiare trofie bianche a trofie di castagne per dare un gusto delicato al piatto.
Le trofie bastarde, oltre che con il pesto, si possono condire con la salsa di noci.
Esiste un tipo di trofie, impastato con patate e a volte con un grosso ferro da calza.
Esistono altre varianti di trofie, ad esempio quelle al nero di seppia. Tuttavia, la ricetta originale rimane quella delle trofie di Sori o bianche.
In passato, le donne liguri usavano preparare le trofie in casa, cua bicelä, col buffetto, una specie di spillone (ferro da maglia in legno) sul quale arrotolavano un cordino di pasta, che poi schiacciavano con il palmo della mano; oggi quest’usanza è poco diffusa per l’esistenza dei negozi di pasta fresca, ragion per cui il piatto è per lo più di preparazione industriale (fatto a macchina).
Infine le trofie al sugo di pomodoro o al ragù, o con qualsiasi altra salsa a base di verdure o di pesce.
Fonte: Puglia.com
Fonte: Wikipedia