Gallipoli è un comune italiano di 19 536 abitanti della provincia di Lecce in Puglia.
La cittadina, sede vescovile dal VI secolo, si trova lungo la costa occidentale del Salento, protesa sul mar Ionio.
La città è divisa in due zone distinte: il centro storico, che sorge su di un’isola di natura calcarea e ha un circuito di circa 1,5 km, e il borgo nuovo, collegato all’isola mediante un ponte in muratura risalente al XVII secolo, in seguito alla qual costruzione si è formato progressivamente il borgo nuovo che si estende ad oggi su un’area superiore a quella di tutta l’isola.
A ovest di Gallipoli sorgono l’isola del Campo, l’isolotto chiamato de “Li picciuni” e l’isola di Sant’Andrea che, completamente pianeggiante, si estende per circa 50 ettari.
Gallipoli è stata capoluogo di circondario dal 1860 al 1927. Nel 2015 la città ha presieduto la Conferenza Permanente delle Città Storiche del Mediterraneo.
Il toponimo Gallipoli deriverebbe dal greco classico Καλλίπολις (Kallípolis), che significa “bella città”.
Esistono altre ipotesi, abbastanza deboli, che prendono spunto dalla denominazione che dà della città Plinio il Vecchio: Senonum Gallipolis, ipotizzando una colonizzazione di un sito messapico già esistente da parte di popolazione celtiche (Galli Senoni).
A Gallipoli, nel XVII secolo, si ebbe una variante del barocco leccese con peculiarità originali, il barocco a Gallipoli.
Di tale periodo restano a testimonianza numerosi edifici religiosi e civili. Caratteri fondamentali di questo stile sono le decorazioni floreali e angeliche esagerate, stravaganti ed eccessive.
La città è stata inserita nella “Tentative Lists” dell’UNESCO in attesa di eventuale riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità.
Cosa vedere a Gallipoli
Basilica Concattedrale di Sant’Agata a Gallipoli
La basilica concattedrale di Sant’Agata è una costruzione barocca del XVII secolo a croce latina, edificata sul luogo di una chiesetta romanica dedicata a San Giovanni Crisostomo.
Posta al centro e nel punto più alto dell’isola, sito probabilmente destinato ad area sacra sin dall’antichità, essa rappresenta uno dei principali monumenti dell’espressione barocca salentina.
Presenta un prospetto in tufo calcareo diviso in due ordini riccamente decorati. È caratterizzato da nicchie contenenti le statue in pietra di Sant’Agata, San Fausto, San Sebastiano, Santa Marina, Santa Teresa d’Avila e i busti dei Santi Agostino e Giovanni Crisostomo impostati sui riccioli delle volute di raccordo.
L’interno, a tre navate, ospita pregevoli altari barocchi e numerose tele che fanno della concattedrale una vera e propria pinacoteca.
Nel presbiterio, delimitato da una balaustra marmorea, si innalza un maestoso altare maggiore in marmi policromi opera dell’artista bergamasco Cosimo Fanzago.
Intorno ad esso sono la cattedra vescovile in legno e il grande coro in legno di noce con quarantun stalli. Nel 1949 papa Pio XII, su richiesta del vescovo Mons. Nicola Margiotta, l’ha elevata al rango di basilica pontificia minore.
Chiesa di San Francesco d’Assisi a Gallipoli
La Chiesa di San Francesco d’Assisi risale, per la sua parte più antica, al XIII secolo.
Successivi rimaneggiamenti, intercorsi tra il Seicento e il Settecento, ne hanno radicalmente trasformato la struttura.
La facciata è articolata su due livelli.
Al piano terra il portale ha un portico ad arco. Il piano superiore presenta due corpi aggettanti laterali con parte centrale concava. L’interno è a tre navate con dieci altari barocchi disposti lateralmente.
Pregevoli sono le tele e le opere d’arte appartenenti a epoche differenti come il presepe in pietra attribuito a Stefano da Putignano (fine XVI secolo).
Importanti sono le statue lignee dei due ladroni (opere di Vespasiano Genuino), la cui “orrida bellezza” venne ricordata da Gabriele D’Annunzio, giunto a Gallipoli nel 1895.
Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Gallipoli
La chiesa di Santa Maria degli Angeli, edificata nella seconda metà del XVII secolo, sorge lungo il perimetro delle mura, di fronte all’isola di Sant’Andrea. Sede dell’omonima confraternita, composta da pescatori, agricoltori e artisti, presenta una semplice facciata con un pannello maiolicato che ritrae la Madonna degli Angeli.
All’interno l’ingresso è sormontato dal settecentesco organo della controfacciata e la navata ospita grandi tele settecentesche di Diego Oronzo Bianchi da Manduria e l’altare maggiore in marmo del 1865.
Lungo le pareti sono disposti i seggi dei confratelli contrassegnati dalle cariche di pertinenza.
Palazzo Pirelli a Gallipoli
Palazzo Pirelli, situato di fronte alla concattedrale, risale al XVI secolo. Fu ristrutturato in stile barocco e arricchito da un bel portale e da una loggia. Si accede dall’antico portale cinquecentesco catalano-durazzesco.
L’interno è ricco di decorazioni, tra le quali si distingue quelle del soffitto dell’antico ingresso che nel 1814 fu trasformato in farmacia. Il soffitto evidenzia altorilievi in carparo, corredati da fregi e cornici che si incontrano nella chiave di volta.
Questa rivela una formella centrale raffigurante l’incontro fra due divinità mitologiche: Minerva armata (la sapienza) con ai piedi la civetta e il gallo, animali di attenzione preferiti dalla dea, e la dea Fortuna recante in mano la cornucopia (simbolo dell’abbondanza) e un timone per indirizzare il destino degli uomini.
Questi elementi simbolici rimandano all’augurale motto cinquecentesco: Sapienza e Fortuna sovrintendano al governo della Città.
Palazzo del seminario a Gallipoli
Il palazzo del seminario, su indicazione del Concilio di Trento, fu voluto dal vescovo Gonzalo de Rueda. Il progetto elaborato fu ripreso dal vescovo Serafino Brancone.
Alla costruzione contribuì il comune della stessa città con una donazione di 300 ducati e dopo aver venduto alcuni beni appartenenti all’abbazia di San Mauro di Sannicola.
Il 16 marzo 1752 fu posta la prima pietra di costruzione, ad opera di mastro Adriano Preite da Copertino. Il palazzo fu terminato nel 1756 ed inaugurato nel 1760 dal vescovo Ignazio Savastano.
L’esterno è riccamente decorato con una squisita grazia barocca con temi e motivi ripresi poi da altri palazzi di Gallipoli, come palazzo Doxi.
Dal 12 luglio 2004 è sede del museo diocesano: contiene numerosi dipinti, quadri, tesori e paramenti ecclesiastici del 1600-1700 oltre ai busti argentei di Sant’Agata e San Sebastiano, patroni gallipolini.
Fonte: Wikipedia