Fix It in town il locale dove i bagni parlano!
I bagni parlano e i lampadari sono casse: al Fix It in town la club culture trova casa. “Ogni sera musica e accoglienza”.
Il locale in piazza Diaz, nato dall’esperienza del Fix It live, fa dell’irriverenza uno dei suoi punti di forza.
Completamente insonorizzato e pensato tanto per una clientela giovane quanto per una più matura, friendly e con prezzi contenuti, attira anche molti stranieri.
Ma la scommessa di Giovanni Moretti, Vincenzo Germano, Saverio Ricci e Michele Maranghino si basa anche su molto altro.
Hanno portato la club culture nel centro della città, a pochi passi dal mare, trasferendo l’esperienza di Fix It live – che sorgeva nel quartiere San Pasquale – e guardando sempre all’anima gemella di Fix It radio, che continua a funzionare da tutt’altra parte, davanti a piazzale Lorusso.
“Abbiamo creato un posto instagrammabile”, dice Moretti, e in effetti lo è: per le tante immagini incorniciate dei protagonisti della musica mondiale – da Kurt Cobain a Amy Winehouse, passando per Adele e gli italiani Maneskin – e pure per lo specchio in cui riflettersi, sovrastato dalla simpatica scritta “Tinderesso?” che fa il verso a uno delle più note app di incontri al mondo.
Fix It in town il locale dove i bagni parlano è prima di tutto un posto dove si ascolta musica, di quella buona: ci sono selezioni e dj set diversi ogni sera, e quindi si va dal “Drepess mode” (a base di hit romantiche e strappalacrime da cantare a squarciagola) alla più rilassante “Xanax”, si punta sugli anni 80 e anche sulla clientela friendly.
Fix It in town il locale dove i bagni parlano
Fix It in town ha mille anime
Lo stabile del Fix it live, storico, ex Pellicano, sarà abbattuto il mese prossimo”, racconta Giovanni Moretti (in arte Giova vj), amministratore della società Fix formata anche da Vincenzo Germano, Saverio Ricci e Michele Maranghino.
“Hanno pesato i due anni di stop causati dalla pandemia: a ottobre dell’anno scorso a causa dell’ennesimo blocco abbiamo dovuto lasciare il locale e abbiamo disdetto il contratto d’affitto. Il proprietario ha venduto lo stabile e ora ci saranno costruiti appartamenti”.
Rimarrà invece aperto il Fix it radio, il primo locale del format avviato nel 2015 davanti a piazzale Lorusso.
Fix It in town ha mille anime, perché intende intercettare un pubblico vario, che include i giovanissimi come quanti più in là con l’età, e che sono alla ricerca di un ambiente accogliente e allo stesso tempo in linea con i propri gusti.
I fondatori hanno pensato a tutto, in primo luogo alla qualità: e allora la musica viene diffusa dall’alto, da altoparlanti che sembrano lampadari ma nascondono le casse; l’ambiente è completamente insonorizzato, e quindi dall’esterno il rumore è praticamente nullo; sulle pareti nere scivolano proiettori dove rimbalzano i video, e a seconda degli eventi si pensano le mappature video di accompagnamento.
“Il nostro è un American bar con allestimento da discoteca – precisa Moretti – l’idea è di cambiare ogni sera per accontentare tutti”.
Ci si può andare per l’aperitivo o per cenare – in menu ci sono club sandwich e croque monsieur, maxi toast e insalate, tacos e polpette di carne o nuggets di pollo, tutto a prezzi accessibili – o anche dopo cena per bere qualcosa, grazie a una drink list apposita – che si chiama “Una storia disonesta” – e ben studiata, e una ricca varietà di distillati e liquori.
L’esperienza di Fix It live – che è stato un caposaldo per i concerti e le notti da ballare – qui si sente tutta, nonostante lo spazio sia più ridotto e quindi sia impossibile portarci un palcoscenico.
Fix It in town il locale dove i bagni parlano
Fix It in town il locale dove i bagni parlano resta un luogo accogliente, che facilita la convivialità e l’incontro, e che ogni sera cambia pelle: per la Befana, per esempio, si andrà di Black music, il giorno dopo c’è Big Fab e l’8 si chiude il weekend con “Depress mode”, evento durante il quale “mettiamo pure a disposizione ai tavoli i fazzolettini per piangere”, dice Moretti.
I clienti apprezzano, sono baresi e non, la città sembra ultimamente meta di turismo proveniente dall’estero “e infatti vengono a trovarci tantissimi stranieri”. Perché resta sempre Bari, ma vista da qui sembra Europa.
Fonte: larepubblica
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