Ai margini del centro storico di Molfetta, a qualche metro dal suo porto, è presente la chiesa di San Corrado, imponente Duomo della città costruito tra il XII e XIII secolo.
Da non confondere con la cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, questo edificio è stata la chiesa principale della diocesi fino al 1785.
Nonostante il trasferimento del seggio del vescovo nella chiesa del collegio dei Gesuiti, il Duomo di San Corrado continua ad essere considerato il simbolo di Molfetta.
Inizialmente intitolata a Santa Maria Assunta, l’ex cattedrale fu poi devoluta nei confronti del santo patrono.
DUOMO DI SAN CORRADO, PIANTA E INTERNI
Particolare esempio dello stile romanico-pugliese, il duomo di San Corrado di Molfetta è costituito da una navata centrale coperta a tre cupole in asse che sono impostate su un tamburo a pianta esagonale e da due laterali coperte con tetti spioventi, a una falda ciascuna, con delle tegole costituite da chiancarelle.
La facciata principale, a differenza di quella secondaria, risulta spoglia. La secondaria, invece, presenta tre finestre tardo rinascimentali con le statue di San Corrado e San Nicola.
Questa scelta, tuttavia, non è casuale: fino al 1882 questa facciata era a picco sul mare.
Le bellezza esteriore viene confermata anche da quella degli interni: il corredo artistico, scarno ma elegante, è contraddistinto da una fonte battesimale appartenente al 1518, a cui bisogna aggiungere un paliotto con bassorilievo, un pluteo in pietra e un’acquasantiera del XII secolo.
Quest’ultima, nello specifico, raffigura un uomo che regge un bacile in cui nuota un pesce, simbolo ricorrente nell’iconografia religiosa.
Ad essere differente dallo stile architettonico è invece l’altare maggiore, in barocco e collocato nell’abside semicircolare.