La leggenda della Madonna di Costantinopoli

Nel basso Salento a pochi km da Castro, nel territorio di Diso, si trova una piccola ma affascinante frazione che si chiama Marittima.

Marittima di Diso era un comune autonomo denominato Università e fino al 1800 circa fu casale della Contea di Castro.

In questo luogo incantevole si venera la Madonna di Costantinopoli, dove ogni anno si festeggia in suo onore, dedicandole anche una fiera che ovviamente non è più quella di una volta.

I regolamenti e le norme attuali hanno infatti col tempo modificato il folklore che animava questo mercato, ma nonostante ciò, ha mantenuto ancora l’esposizione e la vendita di animali d’allevamento di piccole taglie, di attrezzi agricoli, sementi e piante.

I festeggiamenti in onore della Vergine continuano tutto il giorno con la processione in mare e hanno termine con i fuochi d’artificio, ma nell’intermezzo non può mancare la musica popolare e tradizionale come la “pizzica”.

Tutto ciò si svolge da qualche anno ad Agosto e non più nella primavera a causa delle difficoltà organizzative dovute alle condizioni meteorologiche a volte “dispettose”.

A tutto questo fa da cornice uno scenario di cui negli articoli precedenti abbiamo avuto occasione di parlare e cioè la sua marina Acquaviva: un angolo di paradiso come pochi, sia per le sue acque cristalline che per la natura e il panorama che lo circonda.

In occasione del corteo, la Vergine viene condotta per mezzo di una imbarcazione fino all’incantevole rada dell’Acquaviva, dopo aver sfilato, sempre in barca, per tutto il tratto di mare che bagna la marina di Marittima, mentre l’ulteriore tragitto a piedi prevede una fiaccolata in devozione della Madonna che viene riaccompagnata presso il suo Santuario.

La devozione per Santa Maria di Costantinopoli e la scoperta della Madonna col bambino si fonda su un episodio raccontato e tramandato nei racconti nel corso del tempo e risale al 1600 circa.

Secondo la leggenda infatti il prete del paese, Don Domenico Coluccia , in una sera d’estate dalla terrazza della sua abitazione, scorse in lontananza e in corrispondenza del bosco, un insolito luccichio che attirò subito la sua attenzione e quella dei suoi fedeli.

Il bagliore che ne derivava era così forte e costante che rimase ben visibile anche nelle sere successive.

Radunati i suoi fedeli e armati di zappe e arnesi della terra decisero di recarsi sul luogo.

Quando arrivarono furono sorpresi da ciò che si presentava ai loro occhi, rinvennero infatti una lastra di pietra con l’effige della Madonna col bambino.

Alcuni giorni dopo venne eretta un’edicola votiva affinché l’immagine sacra potesse essere custodita e venerata ma anche protetta.

Dopo qualche tempo però fu eretta una cappella con l’immagine ritrovata a ridosso dell’abitato, per dare la possibilità a chiunque di pregare.

Con grande stupore dei suoi fedeli avvenne però, per ben tre volte, che la lastra di pietra con l’immagine sacra fu trovata inspiegabilmente nel posto dove era stata rinvenuta la prima volta.

Il disegno divino fu così evidente che i suoi abitanti non si opposero più al volere di Dio e decisero di edificare un Santuario (era il 1609 ed è tutt’ora esistente) nel luogo prescelto da chissà quale mistero.

Il Santuario nel corso del tempo è stato abbellito con decorazioni barocche e stucchi settecenteschi ma, ha conservato la sua originaria architettura e la miracolosa immagine è incastonata in un ovale a raggiera in pietra, posizionata sull’altare e nell’atto di ricevere una corona da due putti che scendono dall’alto.

Ebbene, se per puro caso passate da quei luoghi, sia per turismo balneare che per una passeggiata, siamo certi che dedicherete una sosta del vostro cammino per ammirare l’affresco della Vergine con il Bambino…fatelo anche solo per curiosità rimarrete esterrefatti!