Questa settimana volevamo ripercorrere il rito della Settimana Santa in una città del nord Salento, ed abbiamo fatto una visita a Francavilla Fontana, per capire chi sono i “Pappamusci”.
Ovviamente non siamo rimasti spiazzati perché sapevamo che a causa di questo terribile momento, potevamo solo raccontare attraverso delle semplici testimonianze ciò che avviene di solito in questi giorni.
Ma chi sono i Pappamusci?
Uomini che si tramandano una tradizione la cui origine risale intorno al 1600 circa, epoca in cui nacquero le prime Congregazioni, in un rito tramandato dai Frati Carmelitani, i quali, quando andavano in Terra Santa, accompagnavano i pellegrini a visitare i luoghi della Passione di Cristo.
I riti della Settimana Santa e in particolare questo che vede protagonisti i Pappamusci si svolgono nei giorni che precedono la domenica di Pasqua.
Tutto ha inizio il Giovedì Santo e termina al tramonto del Venerdì, proprio a ricordare la morte del Cristo, ed è in questo momento che è possibile trovarsi a contatto con queste misteriose figure.
Scalzi in gesto di penitenza, questi uomini attraversano la città, facendo delle soste nelle Chiese che al loro interno hanno esposto Gesù morto nel suo sepolcro.
Fa un pochino impressione vederli con quella tunica bianca, alla cintura hanno un cingolo e un cappello simbolo di rispetto, il loro volto è nascosto da un cappuccio e un bastone li accompagna.
Il rito continua anche il Venerdì mattina con le statue raffiguranti la Vergine e San Giovanni e nel pomeriggio in un passo lento, cadenzato.
L’intera processione continua accompagnata dal suono della “trenula” o “trozzola” (è uno strumento formato da una ruota dentata montata su un pezzo di legno che serve da manico, intorno al quale è fissato un telaio con una lamina; agitando il manico, la lamina striscia contro i denti della ruota producendo un suono simile al gracidare delle raganelle»).
Uno dei momenti forse più toccanti è quello in cui si vedono in processione i “Crociferi” o “Pappamusci cu lli trai”, uomini particolarmente devoti, che sfilano scalzi, quasi a volersi punire per purificare la propria anima.
I Crociferi trasportano sulle loro spalle una trave di legno pesantissima ed anch’essi portano un cappuccio, quasi per non farsi riconoscere attraversando anch’essi la città messapica.
Ecco cari amici, in questa splendida città (che vi invitiamo a visitare) abbiamo raccontato a grandi linee di un rito antichissimo e molto suggestivo, tutto questo solo grazie ad alcune testimonianze, ma la nostra speranza è quella di essere protagonisti dal vivo quanto prima.