Presicce è situata nel basso Salento, a 62 km da Lecce.
La costa ionica è a circa 8km dal centro di Presicce, infatti si può raggiungere facilmente la “s.p. 193” che porta a Torre Pali, antico borgo di pescatori, oggi meta turistica importante con il suo mare limpido e le spiagge pulite gli hanno valso negli anni diverse Bandiere Blu.
Presicce conta circa 5000 abitanti e dal 2019 è fuso con il comune di Acquarica del Capo costituisce per cui il nuovo comune di Presicce-Acquarica, ma noi oggi ci vogliamo soffermare su Presicce, in un secondo momento visiteremo anche Acquarica.
Presicce, è conosciuta anche come la “Città degli ipogei”, per la presenza di numerosi frantoi sotterranei e “Città dell’olio” su cui ruotano diverse associazioni e iniziative, la più importante è la festa che si tiene in estate.
L’olio d’oliva in queste terre fu principale fonte economica, nell’antichità intorno al XI-XIII secolo, qui si diffuse l’uso di scavare stanze sotterranee per ricavare luoghi freschi dove lavorare le olive.
I frantoi ipogei, detti anche “trappeti”, sono scavati nella roccia tufacea, il pavimento è terra battuta e i torchi sono costruiti in due modi diversi alla genovese o alla francese.
I frantoi sotterranei da visitare sono quelli di piazza del Popolo, di vico Sant’Anna e di via Gramsci.
Oltre ai monumenti, nel centro storico bisogna visitare “li vecchi curti”, le case a corte nei rioni Corciuli e Padreterno.
Il centro abitato si trova in una vallata particolarmente ricca di acqua. E’ dominato dalla Serra salentina di Pozzomauro, un’altura organizzata in terrazzamenti e muretti a secco lungo i pendii e ricoperta di macchia mediterranea, distese di uliveti secolari e vigneti.
Una storia di sangue è quella legata alle origini del termine “mascarani”, soprannome degli abitanti di Presicce.
Si racconta infatti che un tempo nel principato seicentesco era in vigore la legge dello “ius primae noctis”, e durante il carnevale dell’anno 1655, il principe si affacciò da una finestra del suo Castello per salutare i cittadini, quando tra la folla apparve un uomo mascherato che sparò un colpo, uccidendo il principe, da qui il soprannome “mascarani”.
Il patrono della città è Sant’Andrea Apostolo e la sua Chiesa sorge sullo stesso luogo dell’antica parrocchiale di Presicce distrutta dal terremoto del 1743, essa conserva ancora intatto il campanile rinascimentale.
La Casa Turrita è una fortezza
che fa parte del sistema difensivo dell’abitato di Presicce insieme ad altre due torri poste agli ingressi del borgo, la casa Turrita è diventata in seguito un’abitazione.
In via Gramsci si susseguono edifici eleganti, espressione del benessere acquisito da alcune famiglie, essi si alternano alle corti in cui vivevano i contadini.
Numerosi sono i mosaici che si ammirano nelle chiese e palazzi signorili che impreziosiscono il centro storico.
Gli ulivi che incorniciano il borgo con le loro forme contorte, i muretti a secco che raccontano storie lunghissime e le meravigliose masserie rinascimentali che si alternano alle casine settecentesche ne completano l’opera.
C’è tutto questo e molto di più in un soggiorno nel borgo di Presicce che racchiude tutto lo spirito e la bellezza salentina offrendosi come una meta ideale da esplorare e respirare a pieni polmoni le atmosfere romantiche dell’Italia più bella.
Quando si visita Presicce le emozioni sono concentrate nel borgo salentino in cui il tempo si ferma, il cuore si apre e lo sguardo si innamora.