Come nasce il pesce d’Aprile?

Perché si chiama così?

Il 1° aprile è una vera e propria tradizione in diversi Paesi del mondo, una giornata dedicata alla realizzazione di scherzi di varia natura come succede da secoli, ma nonostante l’enorme seguito, sono ancora in pochi a conoscerne la storia e le tradizioni.

Le origini del pesce d’aprile infatti sono ancora un po’ avvolte nel mistero: nessuno è ancora riuscito a definire con chiarezza la sua nascita, anche se sono state proposte diverse teorie.

Una delle più remote riguarderebbe il beato Bertrando di San Genesio, patriarca di Aquileia dal 1334 al 1350, il quale avrebbe liberato miracolosamente un Papa soffocato in gola da una spina di pesce.
Per gratitudine il pontefice avrebbe decretato che ad Aquileia, il primo aprile, non si mangiasse pesce.

Alcuni studiosi hanno invece ipotizzato come origine del pesce d’aprile l’età classica, intravedendo possibili rimandi sia nel mito di Proserpina, la quale dopo essere stata rapita da Plutone viene cercata invano dalla madre, ingannata da una ninfa, sia nella festa pagana dei Veneralia, dedicata a Venere Verticordia ed alla Fortuna Virile, che si teneva proprio in data 1° aprile.

Secondo altri, invece, durante l’epoca repubblicana e imperiale, il 25 marzo si teneva una festività in onore della dea Cibele, la quale prendeva il nome di Hilaria, dalla parola latina hilaris che significa giocoso.
Si tenevano giochi e processioni ed erano concessi mascheramenti e scherzi di ogni tipo: in modi che ricordano il carnevale d’epoca medioevale, ci si poteva travestire da chiunque, anche da personalità in vista della vita pubblica, e organizzare burle.

Ancora, un’ulteriore teoria vede protagonista la storia d’amore tra Cleopatra, la regina d’Egitto, ed il console romano Marco Antonio, il quale, durante una gara di pesca tra i due innamorati, avrebbe incaricato uno schiavo di attaccare in segreto al suo amo delle prede. Cleopatra, scoprendo l’inganno, ordinò invece che vi fosse attaccato un pesce finto.

La tradizione ha caratteristiche simili a quelle di alcune festività quali l’Hilaria dell’antica Roma, celebrata il 25 marzo, e l’Holi induista, entrambe ricorrenze legate all’equinozio di primavera.

Antica è dunque questa tradizione, che rimarrà, crediamo per sempre nella vita dei più burloni, i quali non si tireranno di certo indietro davanti ad una ricorrenza così ghiotta.