I capperi erano conosciuti ed apprezzati sin dai tempi dei Greci e Romani: era l’ingrediente basilare del famoso garum, una salsa liquida di interiora di pesce e pesce salato che gli antichi Romani aggiungevano come condimento a molti primi e secondi piatti ed era la salsa aromatica più importante dell’epoca.
Questa pianta era già presente in Iraq molti secoli a.C., e in Mesopotamia, ma si parla del cappero anche nella Bibbia dove vengono menzionati gli usi terapeutici.
Una volta per far nascere il cappero dal seme, i contadini aprivano un fico ben maturo, mettevano dentro i semi lo richiudevano e lo mettevano con due manciate di terra fra due sassi in un muro.
Adesso invece ci sono altri metodi per esempio si può fare la talea, oppure si semina.
Ma nel Salento e nelle zone mediterranee cresce spontaneo, e li vedi pendere dalle parti più impensabili e più impervie, le vedi penzolare da costoni rocciosi, da antichi muri oppure in vecchie cave dismesse.
Sono tipici del paesaggio del Salento e come già detto delle zone mediterranee e ancora adesso nei mesi che precedono l’estate, la mattina presto intere famiglie si riversano nelle campagne per raccoglierli, uno ad uno, dalle piante cespugliose e basse.
Il cappero è una pianta di notevole valore decorativo per il suo portamento ricadente, per i cespi compatti e per i grandi fiori bianchi, mentre i fusti del cappero legnosi alla base ed erbacei nella parte superiore sono semplici o ramificati, raggiungono anche i tre metri di lunghezza e conferiscono alla pianta il suo tipico e affascinante aspetto.
La pianta sempreverde, è di forma ovale rotondeggiante di un bel verde lucido, intenso e le foglie contribuiscono a fare del cappero una valida pianta ornamentale, mentre i fiori, profumati e appariscenti, sono abbastanza grandi, misurano circa 5 centimetri di diametro, bianchi o rosati hanno al centro numerosi e lunghi stami che variano dal fucsia al color porpora.
La fioritura è molto prolungata: da maggio a settembre e i boccioli, raccolti quando non sono ancora schiusi, poi conservati sotto sale o in salamoia, sono molto apprezzati e ricercati.
Questa pianta è piuttosto difficile da coltivare non perchè sia esigente, ma perchè per farla germogliare o attecchire è necessario riprodurre esattamente le sue condizioni naturali, infatti
i capperi amano il sole e desiderano una posizione riparata: ottimi i muri rivolti a sud.
La pianta crescendo emette sempre nuove perle floreali, sferiche, verdastre e aromatiche, delle quali le più piccole e tonde sono ritenute particolarmente pregiate e una volta lavate van poste per qualche giorno sotto sale e pressate: il liquido che ne fuoriesce va eliminato, quindi si conservano sia sott’aceto che sotto sale.
Numerose sono le ricette della cucina salentina che contemplano l’uso dei capperi, con acciughe e aglio essi non dovrebbero mai mancare in cucina, perchè sono in grado di aggiungere sapore a molte pietanze.