Il corbezzolo

Il corbezzolo (“armeculi” o “rusciuli” in dialetto salentino) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Ericaceae e al genere Arbutus.

È diffuso nei paesi del Mediterraneo occidentale e sulle coste meridionali dell’Irlanda.

I frutti vengono chiamati corbezzole o talvolta albatre.

Uno stesso arbusto ospita contemporaneamente fiori e frutti maturi, per il particolare ciclo di maturazione.

Questo, insieme al fatto di essere sempreverde, lo rende particolarmente ornamentale, per la presenza sull’albero di tre vivaci colori: il rosso dei frutti, il bianco dei fiori e il verde delle foglie.

Dato che questi sono i colori della bandiera d’Italia, il corbezzolo è un simbolo patrio italiano.

corbezzoloÈ una tipica essenza della macchia mediterranea, presente sia in Europa meridionale che nel Nordafrica; è ugualmente molto diffusa sulle coste atlantiche del Portogallo e della Spagna e nel sud dell’Irlanda.

Il corbezzolo è una pianta xerofila, cresce in ambienti semiaridi, vegetando tra altri cespugli e nei boschi di leccio.

Predilige terreni silicei e cresce ad altitudini comprese tra 0 e 800 metri. In Italia il suo areale è continuo su tutte le coste liguri, sarde, siciliane, tirreniche e in quelle adriatiche da sud fino ad Ancona.

La farfalla del corbezzolo (Charaxes jasius), in fase larvale, si nutre esclusivamente delle foglie della pianta del corbezzolo, mentre da adulta predilige i frutti maturi, di cui succhia i liquidi zuccherini; da queste abitudini deriva il suo nome.

corbezzoloI frutti sono eduli, dolci e molto apprezzati. Hanno una maturazione che si conclude a ottobre-dicembre dell’anno successivo, quando si hanno i nuovi fiori.

Si possono consumare direttamente, conservarli sotto spirito, utilizzarli per preparare confetture e mostarde, cuocerli nello zucchero per caramellarli.

Nelle Marche, e specificamente nella zona del promontorio di Monte Conero, una secolare tradizione voleva che gli abitanti della zona accorressero nel giorno dei santi Simone e Giuda (28 ottobre) nelle selve per cibarsi abbondantemente dei frutti del corbezzolo incoronandosi dei rami della pianta, perpetuando così un rito bacchico rivisitato in chiave cristiana.

Oggigiorno la festa del corbezzolo non è più celebrata ufficialmente, ma gli abitanti della zona del Conero amano ancora recarsi nei boschi del promontorio per raccogliere i corbezzoli durante le belle giornate autunnali.

Il Corbezzolo

Curiosità e ricette

corbezzolo“Ci ti ni mangi mòti ti ìmbriachi”, ci dicevano difatti gli adulti quando, da bambini, tendevamo a fare scorpacciate di questo invitante frutto. Nella nostra zona, comunemente è detto rìsciulu in dialetto, ma in alcuni paesi del leccese è denominato anche “mbriacùlu”, proprio a sottolineare le capacità inebrianti attribuitegli.

In quanto considerati alla stregua di dolciumi, i “rìsciuli” erano venduti un tempo nei paesi del Salento agli angoli delle strade o davanti alle scuole, riposti in invitanti panieri.

Rami carichi di rìsciuli, arance, mandarini e altri frutti invernali erano utilizzati come addobbi natalizi e ornamento dei presepi.

I frutti del corbezzolo venivano e vengono utilizzati ancora oggi, per preparare liquori, confetture, marmellate.

corbezzoloUna preparazione per la marmellata di corbezzoli consiste nel mettere i frutti maturi in una pentola e coprire d’acqua, quindi lasciar bollire fino allo scioglimento dei frutti; passare poi in un colino fine e spremere per raccogliere il succo.

In un litro di succo si sciolgono 750 grammi di zucchero, facendo cuocere fino a caramellare.

Come medicinale, il corbezzolo veniva usato per aiutare la digestione difficile, come rimedio a problemi di flatulenza e come depurativo.

Il corbezzolo ha proprietà antisettiche, antinfiammatorie delle vie urinarie, astringenti, diuretiche.

I frutti contengono zuccheri, pectina, di ferro, carotene, nicotinamide, tiamina, riboflavina e vitamina C.

Un rimedio popolare per disinfettare le vie urinarie prevede la mescolanza di germogli di ginepro, rizomi di gramigna, punte fiorite di lavanda e foglie di corbezzolo, da utilizzare in infusione in acqua con l’aggiunta di bacche di ginepro e frutti di corbezzolo.

Due tazze al giorno di un decotto ottenuto da foglie e frutti di corbezzolo erano utilizzate per combattere la diarrea (5 gr. di foglie e frutti in 100 gr. di acqua, portate a ebollizione per 15 minuti).

Nella medicina popolare meridionale, in particolare in Sicilia, abbiamo notizia dell’impiego di decotti a base di corbezzolo anche per combattere affezioni reumatiche.

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Fonte: Wikipedia e Web