Vi è una strada in una città a nord del Salento, Martina Franca, città della valle d’itria, dove le normali leggi della fisica che governano il mondo sembrano parlare una lingua diversa.
Una vico cieco, sperduto e in salita con una caratteristica che ha davvero dell’incredibile:
le auto che la percorrono possono risalire la pendenza con la marcia in folle e motore spento, come attratte verso l’alto da una forza misteriosa, proprio come fa un magnete nei confronti di un metallo.
Inoltre, i veicoli vanno sorprendentemente a fermarsi nei pressi di una lapide di un giovane ragazzo morto nel 1949 e questo contribuisce a rendere la vicenda di un mistero che ha dell’incredibile confererendo alla strada il soprannome di “strada maledetta”.
Per trovarla basta percorrere la strada statale 172 che porta da Taranto a Martina Franca: al km 59, in località Orimini, sulla destra si stacca questo vicolo cieco in discesa.
Percorrendola fino in fondo e poi tornando in salita, spegnendo il motore, mettendo in folle e scendendo addirittura dalla macchina, il veicolo si muove da solo facendo restare a bocca aperta chi è presente sul posto.
Sorprendentemente l’auto arresta la sua “corsa” dopo una ventina di metri, precisamente davanti alla lapide di Leonardo Baccaro, nato nel 1928 e morto nel 1949, vittima di un incidente, investito da un’auto mentre era in bicicletta.
A questo punto la domanda sorge spontanea e cioè, come mai le auto in questo tratto di strada si comportano in questo modo anomalo.
A parte coloro i quali pensano che si tratti di un luogo magico dove avvengono fenomeni paranormali, c’è chi afferma l’esistenza di campi magnetici capaci in qualche modo di vincere la forza di gravità attirando a sè le auto, idea non da considerare valida e infondata.
Sullo studio di questa teoria infatti sono state prese in considerazione altre “strade maledette”, come quella di Ariccia, in provincia di Roma.
Di fatto se si trattasse di un campo magnetico verrebbero attratti solo materiali ferrosi o metallici, ma l’esperienza mostra come anche in presenza di acqua il comportamento è analogo: l’acqua infatti risale lungo la pendenza.
E allora, chiedendo lumi a chi di fisica ne ha fatto il proprio lavoro, ci ha assicurato che, si tratta di una particolare illusione ottica creata dalla particolare conformazione del territorio circostante.
La strada in realtà all’inizio è in discesa, seppur molto lieve e quasi impercettibile e solo dopo diventa in salita, nei pressi della lapide dove le auto si fermano magicamente.
Questa particolare situazione morfologica tende a prendersi gioco di noi, ingannando quindi il nostro cervello che percepisce l’intero tratto di strada come una salita.
Questa tesi è stata dimostrata facendo ricorso anche a una semplice livella, lo strumento utilizzato per valutare la presenza di dislivelli su una superficie, come ha effettivamente fatto ad Ariccia il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze).
C’è da dire che rimane l’inquietante coincidenza per cui le auto si fermano proprio davanti alla lapide del povero Leonardo Baccaro.
Ed è ancora più misterioso il fatto che, anche sulla provinciale 39 tra Corato e Poggiorsini, si trovi una salita “magica”, proprio dove nel 1972 si schiantò un aereo Fokker F27, con 27 persone tra equipaggio e passeggeri e, dove compare una lapide che commemora le persone morte in quell’incidente.
Sarà pura coincidenza ed è bene non farsi suggestionare da queste storie, ma andare sul luogo misterioso a fare delle prove vi farà venire il dubbio se fosse più la scienza oppure magia, o magari….suggestione!!