Montesardo è una frazione del comune di Alessano di circa 1400 abitanti. Dista 59 km da Lecce, poco più di 10 km da Leuca e 1 km dal suo capoluogo Alessano.
Il borgo di Montesardo è situato a 184 m s.l.m. ed è la terza località posta più in alto della provincia di Lecce dopo le Serra dei Cianci e Monte Sant’Eleuterio.
Il nome di questo piccolo paese deriva dal termine greco tracheion oros e da quello latino mons arduus, ovvero monte ripido che conferma la sua posizione.
L’abitato si sviluppa sulla continuazione meridionale della Serra dei Cianci, che qui prende il nome di Serra di Montesardo dalla quale si ha una completa visuale del Capo di Leuca.
Il tratto di muro ancora visibile, alla base del castello, è realizzato con blocchi di pietra locale squadrati e messi in opera senza uso di malta, secondo una tecnica utilizzata anche nel vicino centro di Vereto. Fu costruito probabilmente tra IV e III secolo a.C. Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente fu sempre utilizzata come fortezza, grazie ai suoi possenti bastioni e ad una solida cerchia di mura, intervallate da torri, nelle quali si aprivano quattro porte: Porta la Terra, Porta Nova, Porta Castello e Porta Lo Chiuso, porta Castello, invece, è ancora presente.
Le mura e le torri furono abbattute nel 1867. La frequentazione dell’area in età bizantina è invece testimoniata dall’insediamento rupestre di Macurano.
Il complesso di Macurano, situato alla base della serra di Montesardo, è uno dei più importanti villaggi rupestri medioevali dell’Italia Meridionale.
Si compone di 31 cavità, in parte naturali e in parte artificiali, di piccole dimensioni, all’interno dei quali è possibile identificare alcune flebili tracce della vita semplice e tranquilla che caratterizzava questo antico borgo dall’incerta origine.
Il complesso sembra avere tutti i “comfort” di cui l’uomo poteva aver bisogno. C’era ovviamente solo acqua corrente in un sistema di canali scavati nella roccia che consentiva il convogliamento delle acque piovane che, scendendo lungo le colline circostanti, venivano raccolte in opportune cisterne.
Questo consentì uno sfruttamento del terreno ad uso agricolo, oltre per l’allevamento di animali di piccola e media taglia per sopperire al bisogno di alcuni alimenti, quali latte, formaggio, oltre che lane e pelli.
Il nome del sito è quello di un complesso masserizio fortificato costruito nel ‘500, in un area in cui la frequentazione umana era già consolidata da tempo, e comprendente la Masseria Santa Lucia e la cappella di Santo Stefano.
In epoca medievale, Montesardo munito del suo castello fortificato e delle numerose torri lungo le mura, si presentava come una fortezza inespugnabile, esso fu sede di importanti scuole di matematica, di filosofia e di musica.
Durante la Seconda guerra mondiale il paese fu occupato dalle truppe tedesche.
Il castello di Montesardo è stato fatto costruire tra il XV e il XVI secolo, e come tipico di queste strutture, il maniero è a pianta quadrata e presenta quattro torrioni all’angolo.
Al suo centro, parte integrante del corpo dell’edificio, è la piazza d’armi sulla quale si collegano tutte le stanze della fortezza e un tempo collegata dal ponte levatoio, ora sostituito da un collegamento in muratura.
Acquistato nello scorso secolo di baroni Romasi, la struttura è poi passata nel secondo dopoguerra nelle mani dei Padri Vocazionisti, che oggi hanno trasformato l’imponente struttura in una casa di riposo per anziani