Ciao amici lettori di Orgoglio Salentino. Scriviamo questo articolo dispiaciuti dopo aver letto in rete questa straziante notizia. Ci teniamo a diffondere l’appello di un padre che ha da poco perso il proprio figlio.
“Io non vorrei che questa cosa di dire: “attacca i fragili”, sia una maniera per giustificarsi. Per non prendersi le proprie responsabilità. Abbiamo un dovere: restare a casa per combattere il contagio. Non uscire per difendere noi stessi. Per difendere le persone più sfortunate, come Maurizio. O più fragili, perché anziane. Perché malate. A noi questo virus ha tolto un figlio. E il diritto di un genitore di stringergli la mano. Fino alla fine. Per favore, vi prego, fate in modo che non accada più”.
Questo l’appello del papà di Maurizio, la più giovane vittima di questo orrendo virus.
Maurizio era una persona malata ma con una grande voglia di vivere ed una estrema forza di volontà. Nel 2002, a neanche vent’anni, fu investito per strada. In seguito a questo incidente non ha più potuto camminare.
Maurizio però non si è mai arreso. Ha lottato giorno per giorno. Era felice, determinato e autonomo.
Era in dialisi. Ci andava tre volte a settimana ma anche in questo era completamente autonomo.
Lavorava in una Residenza sanitaria per anziani come amministrativo.
Poi d’un tratto, verso i primi di marzo Maurizio ha manifestato una strana febbre.
Dopo qualche giorno è stato portato al Policlinico di Bari dove è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive.
“Le sue condizioni sono parse subito gravi. Respirava a fatica con l’aiuto del Cpap, il casco respiratorio. Poi venerdì è arrivato l’esito del tampone per il Coronavirus: positivo. Ci hanno cacciato dal reparto, come era giusto fosse. E’ stata l’ultima volta che ho potuto vedere mio figlio” questo quanto affermato dal padre in una intervista.
Noi siamo estremamente d’accordo con l’appello rivolto a tutti dal papà di Maurizio. Il fatto di dire “attacca i più deboli”, “si ma era malato” non deve essere una scusa tanto meno una attenuante. Molta gente “malata” se non fosse stato per il contaggio da covid-19 sarebbe ancora viva.
Ci stringiamo dunque al dolore di questa famiglia ed invitiamo tutti i nostri lettori a continuare ad osservare le norme imposte dal decreto ed a tenere un atteggiamento altruista e responsabile.
Forza e coraggio!