Amate gli anziani: la risposta di un salentino al delirio social della scrittrice Marino

E’ di qualche giorno fa il Tweet in cui Fuani Marino (giornalista e scrittrice italiana) scriveva così: “Stiamo sacrificando cose imprescindibili come il diritto all’istruzione, la socialità, infine l’economia di un paese in nome degli over 75”.

Non sono mancate in risposta le critiche e le offese tanto che la scrittrice ha dovuto cambiare la privacy al suo profilo Twitter.

Riportiamo però, e siamo orgogliosi di farlo, la risposta di un giovane Salentino, imprenditore conosciuto per il suo impegno nel recupero delle opere d’arte Salentine, Emilio Colaci che con un post su fb risponde alla scrittrice così:

(Vedi il post originale)

“Cara Fuani, non voglio polemizzare su quanto hai scritto. Tuttavia dobbiamo condividere la stessa terra, respirare la stessa aria e quindi anche se non ci conosciamo siamo in qualche modo legati come esseri umani e questo mi spinge ad esporti il mio punto di vista.
Negli scorsi mesi alcuni problemi di salute legati all’intestino mi hanno costretto a letto, a ricoveri, a visite ed esami stremanti. Degli over 75 di cui parli ne ho quindi visti diversi negli ospedali ed in particolare me ne è rimasto impresso uno: un vecchietto ricoverato affianco a me.
Non sapevo neanche chi fosse ma non riuscivo a fare a meno di soffrire per la sua condizione. Quasi non parlava. Quasi non mangiava. Era magro, magrissimo e pallido.
Nei giorni del mio ricovero ho provato ad alleviare le sue sofferenze in tutti i modi. Ho provato a distrarlo mentre la sua devota moglie lo imboccava. Controllavo che non si facesse involontariamente male durante le notti agitate. Vegliavo su di lui quando neanche conoscevo il suo nome.
Eppure stavo male. Avevo i miei dolori, i miei problemi. Ma li avevo messi da parte. Avevo sacrificato qualcosa di mio per dar spazio non ad un vecchio ma ad una vita. Ad un uomo più debole e bisognoso di me.
Non dimentico quanto la pancia mi faceva male mentre insieme provavamo a muovere le sue magre gambe immobili da giorni e giorni. Eppure era un “over 75” come tu dici ma non per questo rimanevo indifferente. Non per questo valeva meno di altri. Anzi proprio per questo percepivo la sua debolezza e fragilità e proprio per questo ero disposto a fare del mio meglio per farlo sentire poco poco meno male.
A lui dedicai diverse poesie e a lui dedicai il mio tempo ed il mio dispiacere in quei giorni. Non ad un vecchio ma ad un uomo che aveva vissuto una vita di sacrifici, che aveva attraversato molte difficoltà, che aveva lottato ed affrontato mille tempeste e che ora aveva diritto ad un po’ di serenità e non ad essere trattato come un vecchio ma come un guerriero meritevole di cure, rispetto ed amore.
Perché gli anziani sono questo: un giardino incantato fatto di esperienza e vita vissuta e dobbiamo averne cura come si ha cura di un fiore.
Quindi quand’anche fosse vero che stiamo sacrificando le nostre “cose imprescindibili” per loro sono sicuro che siamo TUTTI felici ed orgogliosi di farlo!
Senza rancore e senza polemica.
Emilio Colaci.”

Abbiamo deciso di condividere queste parole proprio per far capire a tutti che anche se a volte reagiamo di istinto noi salentini rimaniamo persone buone, altruiste e dal cuore grande anche in un periodo come questo in cui l’egoismo e la cattiveria possono farla da padrona!

Quindi grazie ad Emilio per le sue belle parole ed insieme a lui a tutti i Salentini dal cuore d’oro!

(Vedi il post originale)