La Caremma

Oggi vogliamo parlarvi di una tradizione molto antica: La Caremma!

Siamo in piena Quaresima, e in questo periodo se camminate per le viuzze del centro storico di molti paesini salentini, facendo attenzione noterete qualcosa di strano.

Si tratta di un fantoccio, che raffigura una vecchietta vestita di nero, appeso in alto sulla terrazza di una abitazione o sospeso tra i cornicioni…

… La Caremma.

Il termine ” Caremma ” deriverebbe dal francese Caremerer ” osservare la Quaresima ”

È il simbolo della penitenza quaresimale.

Rappresenta la moglie del Carnevale morto il martedì grasso e ricorda ai Cristiani il periodo di penitenza e di digiuno che precede la Pasqua.

Il fantoccio viene appeso sin dalla prima domenica di Quaresima e lì rimane fino a Pasqua.

È vestita di nero perchè in lutto, per la ” morte” del Carnevale.

In una mano ha il fuso e la lana da filare, che indicano il tempo che trascorre tra le faccende quotidiane.

Nell’altra mano ha un’arancia amara, come la sofferenza, dove sono conficcate sette piume di gallina che simboleggiano o i sette peccati capitali o le sette settimane che dividono dalla Pasqua e dalla purificazione.

A mezzogiorno di Pasqua viene fatta esplodere e bruciare, come un rito pagano di esorcizzazione.

Il rito del rogo della vecchia si accompagna a quello della “ purificazione ”.

Consiste nell’aprire la porta di casa e “scacciare” il demonio con queste parole:

” Essi tristu e fanne trasire Cristu! “

Cioe:

“ Esci malvagio e fai entrare Cristo! ”

A questo punto tutta la famiglia è pronta per sedersi a tavola e banchettare.

E voi conoscevate questo rito?

Se nei vostri paesini è ancora presente fatecelo sapere con un commento.