Novoli

Novoli (Nòule) è un piccolo centro di circa 8000 abitanti, posto a nord-ovest di Lecce, dal quale dista 11 km.

Le origini del paese sono molto antiche, infatti, risalgono all’opera del normanno Maureliano che nel 1075 (in qualità di visconte della città di Lecce) arricchì il territorio circostante di torri.

Tra chiese affrescate, menhir e cantine con il costante profumo di vino, a Novoli si accende nel cuore dell’inverno la spettacolare “Fòcara” in onore di Sant’Antonio Abate, nominato il Santo del fuoco.

Nel cuore del paese sorge l’antica Chiesa dell’Immacolata, che conserva un affresco di stile bizantino il quale rappresenta la Madonna in trono col Bambino e risalente ai primi del XIV secolo, un tempo stemma civico.

Interessanti sono anche il Teatro comunale e il Convento dei Padri Passionisti, entrambi ottocenteschi.

Le più remote testimonianze della presenza dell’uomo, invece, sono quelle rinvenute nelle Grotte di Cardamone e in contrada Pietragrossa dove fa capolino un prezioso menhir dell’età del Bronzo.

Novoli, inoltre, è celebre per il buon vino prodotto nelle sue vigne, il Comune infatti fa parte dell’Associazione Città del Vino e il suo territorio è incluso nell’itinerario enogastronomico Strada del Vino.

Secondo il filologo Rohlfs l’etimologia del nome deriverebbe dal latino Novulum-Novale (campo da arare). Pare che questo nome venisse usato da paesani e forestieri visto che il nome esatto del feudo era Santa Maria de Novis.

Non sono ancora chiare neanche le origini. Il villaggio sarebbe sorto intorno a tre antichissime chiese (S. Salvatore, S. Giovanni e S. Maria Madre di Dio) grazie agli abitanti del casale di Porziano che si trasferirono da una zona paludosa poco distante, e diedero al paese il nome di Santa Maria Nove. Le testimonianze più antiche della presenza dell’uomo sono quelle rinvenute nelle grotte di Cardamone (ossa fossili risalenti al Pleistocene superiore e selci scheggiate neolitiche) e in contrada Pietragrossa (menhir dell’età del bronzo).

Al periodo magno-greco risalgono due tombe del VI secolo a.C. con relativo corredo. Tracce dell’epoca bizantina sono i resti dell’affresco presente nella chiesa dell’Immacolata che rappresenta la Madonna in trono con il Bambino con accanto la scritta in greco “Madre di Dio” databile al XV secolo.

Dal 1520 in comproprietà e poi dal 1532 in proprietà esclusiva il feudo passò sotto la casata dei Mattei e conobbe un periodo di splendore. La famiglia fece edificare il palazzo baronale e numerose chiese, fra le quali la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, la Chiesa di Sant’Antonio abate e la Chiesa di San Salvatore con una caratteristica forma ottagonale. Successivamente, dopo i Mattei, il feudo passò sotto il controllo dei Carignani fino al 1806 con l’abolizione della feudalità.

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Cosa visitare a Novoli

Palazzo Baronale

Edificato agli inizi del XVI secolo dai baroni Mattei, l’edificio divenne sede di una ricca biblioteca ad opera di Alessandro Mattei II, noto come “grande umanista e mecenate”, il quale ospitò nel Palazzo Baronale il filosofo e medico di Leverano Girolamo Marciano, che si servì della Biblioteca del Conte (“ricchissima di tanti libri che non ha pari nella provincia”) per completare la sua “Descrizione di Terra d’Otranto”.

Verso la metà del Seicento il palazzo fu ampliato e modificato, mentre le ultime trasformazioni furono volute dall’ultimo dei discendenti del Casato Mattei (il pronipote Alessandro III) che fece costruire nel 1700 una passeggiata scoperta nel cortile e la fontana opera di Giuseppe Cino (tuttora visibile all’interno del palazzo, al piano superiore).

All’interno del castello, infine, sono rimasti agli angoli di una sala, alcuni stemmi di famiglie che vi hanno soggiornato: Della Torre, Pepoli, Malvezzi. Il quarto è andato perduto.

Teatro comunale

Nella prima metà dell’Ottocento Novoli coltivò grande interesse e passione per il teatro; fu edificato così il Teatro Comunale (Novoli) che nacque come teatro popolare. L’edificio fu costruito a ridosso del palazzo baronale e fu inaugurato nel 1891 dalla compagnia Almirante.

Finiti i lavori il teatro di Novoli rappresentava il primo ed unico esempio nel Salento di edificio ad emiciclo con ordini di due palchi in legno, un palcoscenico con 4 camerini per gli attori; inoltre aveva pareti e soffitto riccamente decorati da artisti del tempo.

Negli anni settanta del secolo scorso per evitare che il teatro fosse raso al suolo per creare un parcheggio, secondo le intenzioni di alcuni degli allora amministratori locali, il sovrintendente onorario dei beni culturali, dottor Salvatore (Ugo) De Luca, richiese ed ottenne dalla Sovraintendenza dei Beni Culturali competente il vincolo della preziosa struttura.

Novoli è un paesino stupendo da visitare durante le vacanze estive.

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Informazioni storiche e territoriali prese dal web e da wikipedia