La grande bellezza di Leuca

Ecco che il nostro viaggio attraverso i borghi salentini passa per Santa Maria di Leuca.

Punta più meridionale del Salento e della Puglia, da sempre crocevia di popoli e culture diverse essendo geograficamente un ponte tra Oriente e Occidente.

Erodoto chiamava Leuca “ Promontorio Japigio “, perché situata sull’omonimo promontorio che si affaccia su quel tratto di litorale dove si incontrano il Mar Adriatico e il Mar Jonio.

Ovidio la chiamava “Sibari “, perché era il primo porto che i navigatori incontravano, giungendo dall’oriente.

Orazio la chiamò semplicemente “ Leuca”, in quanto secondo la geografia omerica, era posta ad ovest della Grecia.

Il nome “ Leuca “deriva dal greco Leukòs che vuol dire bianco.

Le ragioni di questo appellativo deriverebbero molto probabilmente dal colore delle abitazioni presenti o dall’effetto del sole che illuminava le terre nei dintorni o dalla schiuma del mare di colore bianco che si formava e si forma in seguito allo sbattere delle onde sull’alta scogliera.

Santa Maria che precede il nome Leuca, ha una derivazione cristiana.

Anticamente, dove sorge ora il Santuario di S. Maria di Leuca De Finibus Terrae, pare sorgesse un tempio pagano dedicato alla dea Minerva, poi secondo la leggenda cristianizzato dall’apostolo Pietro, che giungendo dall’Oriente, ivi si fermò prima di continuare il suo viaggio verso Roma.

Un pozzo situato nella vicina Giuliano pare sia stato meta di sosta di S.Pietro per dissetarsi.

Il Santuario Mariano, eretto a Basilica Minore il 7 ottobre 1990, è meta di continui pellegrinaggi da varie parti d’Italia e dall’estero.

Ai margini dell’ampio piazzale, situato su punta Meliso si erge maestoso il faro, alto 48,60 m dalla base e a 102 m sul livello del mare, attivato il 6 settembre del 1866.

Nel 1937 l’alimentazione del faro, che fino a quel momento era a petrolio, fu trasformata a energia elettrica.

La lanterna originale venne costruita a Parigi e più volte sostituita.

Il faro emette tre fasci di luce che, in particolari condizioni atmosferiche, sono visibili a oltre 40 Km.

Punta Mèliso, probabilmente per l’importanza che le deriva dal sovrastante faro, chiude convenzionalmente, insieme a Punta Alice in Calabria, il Golfo di Taranto.

Inoltre a punta Mèliso viene posto, secondo una convenzione nautica, il punto di separazione fra la costa adriatica (a est) e la costa ionica (a ovest).

In determinate condizioni risulta ben visibile una linea di separazione longitudinale, distinguibile cromaticamente, dovuta all’incontro fra le correnti provenienti dal Golfo di Taranto e quelle dal Canale d’Otranto.

La Cascata Monumentale costituisce il punto terminale dell’Acquedotto Pugliese, fu iniziata nel 1906 e completata nel 1939.

La Monumentale Scalinata di 296 gradini e la Colonna Romana furono inviate da Roma direttamente da Benito Mussolini.

Sul piazzale in prossimità del porto da un paio di anni si può ammirare il Monumento al Marinaio, opera dell’artista Vito Russo.

Presso la Marina di Leuca, si estende il Porto Turistico, il Lungomare Cristoforo Colombo e le ottocentesche Ville, molte delle quali ben conservate e nel mese di Maggio aperte al pubblico.

Caratteristica la chiesa parrocchiale di Cristo Re, i cui lavori iniziarono nel 1896 e terminati nel 1935, anno in cui fu aperta al pubblico.

Di notevole importanza le grotte della Rada ( Grotta del Diavolo, Grotta Porcinara, Grotta del Morigio, Grotte Cazzafri ) le grotte di Ponente ( Grotta del Fiume o Sparascenti, Grotta del Presepe, Grotta delle Tre Porte, Grotta del Bambino, Grotta dei Giganti, Grotta della Stalla, Grotta del Drago ), le grotte del Levante ( Grotte di Terradico, Grotta di Ortocupo, Grotta delle Vore, Grotta delle Giole )visitabili in gran parte da mare.

Sui fondali di Leuca a poche miglia da Punta Ristola giace il relitto del sommergibile italiano Pietro Micca, affondato con il suo equipaggio di 58 marinai durante la seconda guerra mondiale.

Leuca è stata meta del pellegrinaggio di alcuni papi:

papa Giulio I, papa Costantino, papa Benedetto XVI che celebrò la messa sul piazzale antistante la Basilica, dopo aver sorvolato in elicottero lo spazio affollato di fedeli ed atterrato nei pressi di Punta Ristola ed aver percorso in papamobile il lungomare.

Il 15 agosto di ogni anno si festeggia la Madonna di Santa Maria di Leuca.

La statua della Madonna, viene portata in processione per tutto il paese alla presenza del Vescovo e delle autorità civili e militari, fino ad arrivare al porto dove viene imbarcata su una paranza di pescatori, e viene seguita in processione da tutte le altre paranze e da centinaia di natanti privati.

Giunta nei pressi della marina di San Gregorio, sempre via mare ritorna a Leuca, dove nuovamente viene ricollocata nella chiesa del Cristo Re e poi trasferita nuovamente nel Santuario.

La festa si conclude intorno a mezzanotte con lo spettacolo pirotecnico.

La Madonna di Leuca è considerata la protettrice dei pescatori.

Questa devozione è nata in seguito a un episodio avvenuto nel XVI secolo.

Si racconta che una terribile bufera mise in pericolo le barche dei pescatori e la stessa Leuca, e che per intercessione della Madonna i pescatori e gli abitanti di Leuca ottennero la fine della burrasca e la salvezza delle barche.

Che dire altro…
… Leuca, ricco di storia e tradizioni, di bellezze naturali e di una vista del mare dall’alto del promontorio con un gioco di luci che attraversano il cielo al tramonto e al sorgere del sole.