Ecco un altro tipico piatto salentino a cui sono particolarmente legata.
Se vi capita di visitare il Salento dovete assolutamente provarlo, perché una volta assaggiato non potrete più farne a meno.
Mia nonna me le cucinava sempre e mi raccontava che quando lei era giovane e la carne non potevano permettersela più ti tanto a causa del prezzo parecchio elevato, per avere un po’ di proteine usavano i legumi.
Prepariamo lo insieme:
500 gr Fave bianche secche e sbucciate
1 Patata sbucciata
1 Cipolla rossa piccola
1 Pomodoro maturo
Q.b. Sedano
Q.b. Cicorie selvatiche
Q.b. Aglio
Q.b Olio extravergine d’oliva
La sera che precede la cottura mettiamo le fave in una ciotola, a bagno con acqua fredda e con un cucchiaino di sale.
Il giorno dopo scoliamole e sciacquiamole per bene.
Ora mettiamole in una pentola (se l’avete è meglio la “pignata” di terracotta) e ricopriamole interamente con acqua fredda.
Aggiungiamo uno spicchio d’aglio, la cipolla rossa intera, la patata cruda tagliata a pezzetti, il pomodoro, il sedano e il sale.
Cuciniamo per un’ora a fiamma alta e quando inizia a bollire togliamo mano la schiuma che si forma.
Mescolare di tanto in tanto e se l’acqua si asciuga troppo aggiungiamo altra acqua bollente, assicurandoci che le fave siano sempre coperte di acqua.
A questo punto togliamo l’aglio, il sedano ed il pomodoro e abbassiamo la fiamma.
Continuiamo a mescolare fino a quando le fave si saranno ridotte in purè.
Nel frattempo lessiamo le cicorie selvatiche.
Una volta pronte impiattiamo le cicorie con il purè di fave e condiamo con olio extravergine d’oliva.