Santa Maria di Leuca… le bagnarole

Santa Maria di Leuca si affaccia direttamente sul mare quindi offre a tutti l’opportunità di vedere quei monumenti che attualmente costituiscono una rarità storica: le bagnarole.

Oggi sono simboli storici di un luogo, ne rappresentano le radici e nel corso degli anni continuano a conservare le tradizioni e le usanze di chi vi ha vissuto.

Santa Maria di Leuca è contornata da numerose bagnarole, che le onde del mare levigano come una carezza ancor’oggi. Si tratta delle le tipiche strutture private e costruite per proteggere da occhi indiscreti, i signori che amavano bagnarsi in prossimità del mare. Edificate in legno o pietra, esse servivano per lo più alle anziane signore e anche alle giovani per spogliarsi, per riposarsi dal sole, per un senso di riservatezza.

Da tenere presente che si sta parlando degli anni ’20, quando il costume da bagno femminile era costituito da pantalone lungo, indossato insieme alla blusa senza maniche, cintura in vita e giacca, cappellino o cuffia da bagno. Quindi la bagnarola serviva semplicemente per un senso del pudore, per proteggere la virtù e l’intimità.

I proprietari di ville avevano una bagnarola personale generalmente in pietra, che riproduceva lo stile architettonico e i colori anche vivaci (rosso, giallo…) della villa di appartenenza. Avevano forma tondeggiante, squadrata, o ottagonale. Lo scopo delle bagnarole per i ricchi proprietari, con ville con accesso diretto sul mare, era non solo il godersi un bagno lontano da sguardi indiscreti, ma anche avere un’autonomia di spazio.

In generale il popolo utilizzava anche delle escavazioni naturali o artificiali, tra gli scogli in riva al mare; esisteva persino qualche costruzione di un livello leggermente superiore, con addirittura delle scalette per scendere in acqua e un nome proprio che veniva attribuito, che ancora oggi è possibile vedere.

Oggi sono rimaste solo tre bagnarole in pietra, che sicuramente hanno un valore storico inestimabile: quella della villa Meridiana, quella della Villa Fuortes e una terza costruita sulla scogliera non scavata, nelle vicinanze del pontile.

Oggi più che mai si avverte la necessità di custodire e difendere queste costruzioni, per tramandare i valori testimoniati dalla “bagnarola” in sé per sé, sensibilizzando in modo opportuno ed efficace l’opinione pubblica.

E’ del febbraio del 2010 la petizione promossa dal circolo culturale La Ristola per la tutela di un’antica bagnarola che sorge davanti alla rotonda del lungomare Colombo, ove la salsedine sta corrodendo la base in carparo, alfine di tramandare l’identità ambientale e culturale di un intero popolo.