Ogni volta che si parla di infiorata ci si riferisce ad una forma d’arte legata alla composizione di veri arazzi floreali, i cui colori e le linee conducono a veri disegni, panorami o ritratti, al pari delle opere d’arte che incontriamo nei musei.
Questa particolare forma creativa ha trovato una bella realtà in pianta stabile in vari comuni del Salento, ad esempio a Patù e in un particolare periodo dell’anno, il momento in cui la natura si risveglia dando luogo a fantastiche combinazioni di giardini in fiore.
L’infiorata dunque è un tocco artistico così delicato che i risultati sono sempre stupefacenti.
Le origini delle infiorate risalgono al XVII secolo, alla cosiddetta festa floreale romana.
L’idea fu dell’architetto toscano Benedetto Drei col figlio Pietro che iniziarono con dei piccoli petali fino a formare un quadro, in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo della città del Vaticano nel 1625.
Da Roma poi divenne celebre ed apprezzata in tutta Europa e ripresa soprattutto nella festività del Corpus Domini.
A Patù dunque la pratica ha preso piede divenendo quasi una tradizione, dove maestri fiorai lavorano durante tutta la notte cercando di raffigurare una tela che non esiste.
Il loro disegno ha poco tempo per prendere forma, solitamente terminato entro le prime luci dell’alba e ogni opera non vive che per poche ore, spazzata via da un immancabile colpo di vento.